Caratteristiche
La salvia è molto comune nei nostri orti non solo perché è ricercata per condire le varie pietanze ma anche per rimediare ai più svariati problemi di salute. Si raccolgono le foglie prima della fioritura se le si vogliono essiccare. Dopo di ciò si tengono in un ambiente fresco e asciutto in un contenitore per chiuso di modo che preservino l’aroma. Il periodo di fioritura è tra maggio e giugno dal tipico stelo con i fiori tra l’azzurro e il viola. Contiene sostanze tanniche, resinose e gommose, acidi organici, una speciale canfora e soprattutto un olio essenziale che, usato in dosi eccessive, può risultare dannoso all’organismo, ma in dosi terapeutiche è rimedio valido a molte malattie.
La salvia in cucina
Le foglie possono essere utilizzate, fresche o essiccate, per aromatizzare i pasti in molte ricette: dalle carni rosse al pollo; macerare la selvaggina con la salvia e vino rosso aiuta a levare l’odore acre di selvatico; La salvia sta anche bene nel ragù e varie salse. Potete proprio sbizzarrirvi con questa erba aromatica in cucina.
Proprietà della salvia
La sua azione salutare si svolge soprattutto sull’attività secretiva dei vari organi che ha il potere di regolare, sia stimolando, sia limitando la secrezione, risultando pertanto tonica, digestiva, diuretica, antireumatica, antisudorifera ed emmenagoga, ossia che favorisce la mestruazione. È inoltre un rimedio salutare per il cuore e per il sistema nervoso, utile negli stati depressivi, emotivi e negli esaurimenti causati da eccessivo lavoro intellettuale.
Tra le altre proprietà c’è da dire che la salvia è antibatterica e disinfettante per i tannini e l’acido rosmarinico (comune a tutte le laminacee), utile nei casi di asma e nelle patologie dell’apparato respiratorio. Ha anche azione antibiotica. Infatti, secondo uno studio del 2004 condotto dall’Università di Sassari, si è testato le reazioni di alcuni oli essenziali su 13 ceppi batterici. Quello di salvia si è dimostrato efficace nel 75 per cento dei casi. Inoltre è poi ipoglicemizzante, particolarmente indicata per i diabetici, e diuretica. Appunto perché pianta emmenagoga è controindicata l’assunzione in dosi rilevanti in gravidanza e allattamento.
La salvia è un’eccezionale fonte di vitamine del gruppo B (acido folico, tiamina, vitamina B6 e riboflavina); vitamina A, potente antiossidante naturale essenziale per la visione notturna, per mantenere sane mucose e pelle. Le foglie offrono una buona quantità di vitamina C, che aiuta nella sintesi delle proteine strutturali come il collagene, mantenendo integri i vasi sanguigni, la pelle, gli organi e le ossa; sono una ricca fonte di minerali (potassio, zinco, calcio, ferro, manganese e rame).
Curiosità
Anche questa erba officinale nell’arco dei secoli è stata sempre molto usata e le si riconoscevano grandi proprietà. Uno dei tanti nomi popolari della salvia, anche se non il più conosciuto, è quello di “erba sacra” e a conferirle il fregio della sacralità fu il testo sacro per eccellenza, la Bibbia, che la menziona nel libro dell’Esodo.
Dopo gli Ebrei, i Greci deposero la massima fiducia nella salvia, utilizzandola come medicina in grado di guarire tutti i mali (ulcera e sterilità, malattie polmonari e quelle dello stomaco, depressione e morso dei serpenti). Con i Romani, che erano soliti portarsela dietro dappertutto, la salvia trovò il modo di viaggiare da un capo all’altro del mondo conosciuto. Grazie a loro la conosciamo come salvia dal verbo “salvare” tramandatoci dal latino. Questo perché era considerata ed utilizzata come una sorta di panacea per moltissimi disturbi, dall’infertilità all’alito cattivo. Anche i romani la consideravano un’erba sacra e la raccoglievano con grandi cerimonie. Era usata anche per conservare i cibi, (ovviamente non esistevano i frigoriferi) quindi ricoprendo il cibo e le scorte di alimenti con foglie di salvia si preservavano da eventuali germi. Addirittura gli arabi nel 900 ritenevano che la salvia prolungasse la vita.
Come già avevamo parlato precedentemente nella pagina sul rosmarino, la salvia è uno di quegli ingredienti usati per fare “l’aceto dei quattro ladroni”. La leggenda vuole che questi malfattori usassero questo aceto per sfuggire al contagio della peste e continuare così a delinquere. Più avanti nei secoli, pochi sanno che gli inglesi, prima del commercio di té e droghe con le Indie, erano soliti bere tisane di salvia come bevanda del pomeriggio.
Mentre il celebre Re Sole, mescolandola alla veronica, la scelse come compagna quotidiana dei suoi risvegli. Un altro uso curioso della salvia è quello che la vede impiegata nella protezione degli abiti dalle tarme: non tutti infatti sanno che la salvia è l’erba aromatica che può tenere alla larga terme e insetti proteggendo gli abiti e diffondendo un profumo davvero buono.